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mercoledì 2 febbraio 2011

9 novembre 1943


«Papà, stanno arrivando!
Li sentiamo sulla via, sono arrabbiati e sembrano in tanti. La mamma dice di stare giù e zitte, io ho perfino paura che sentano il rumore del lapis sulla carta! Rumore di vetri rotti e lamenti di paura. Ho paura anch’io. Scusami la calligrafia brutta, ma è buio e tremo per il freddo. Non lo so, dove ci porteranno. Spero che troverai questo biglietto. La mamma piange sotto voce e tiene gli occhi chiusi forte.
Si avvicinano.
Un bacio d’infinito amore, papà. Chissà se un giorno ci rivedremo!

Ti lascio le chiavi al solito posto.

Libera»

6 commenti:

  1. :)
    E' un'immagine che mi è venuta in mente davanti a quel mazzo di chiavi...Chissà da quanto tempo è appeso lì.

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  2. Ti piace pensare alla storia delle cose, un po' come in Mattoni rossi. :)
    È una foto tua quindi?

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  3. Sì, la foto è mia.
    E sì, mi perdo a pensare alla storia delle cose e delle case...non sai quanto darei per poter esplorare le case disabitate! :)

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  4. ma forse il bello è immaginarle le cose, ed accettare che ciò che successo non potremo saperlo mai... un saluto a ottimista che con piacere ritrovo anche qui

    P.S. ovviamente un saluto anche a lulu, che devo dire in fatto di film ha gusti molto più raffinati dei miei...

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  5. eheh...benvenuto.
    torna quando vuoi!

    p.p.s.: vogliamo parlare del monologo finale di Spencer Tracy in "Guess who's coming to dinner?" ??
    :D

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